Differenze tra All-on-4, All-on-6 e All-on-8: quale scegliere?

Un paziente che ha perso gran parte dei denti naturali, a causa di una patologia o di un trauma, potrebbe necessitare di una riabilitazione totale complessa, che porti a nuove arcate dentali sia superiore che inferiore. Si tratta di un intervento complesso poiché, a differenza di un’estrazione, una devitalizzazione o un ponte a 3 elementi dentali su due impianti, prevede un lavoro di riabilitazione della bocca. Dalla corretta e coerente “collaborazione” tra arcata mascellare e mandibolare dipenderà l’intera funzionalità della bocca, ed è quindi evidente che, in questa fase, l’esperienza del chirurgo gioca un ruolo fondamentale se si vogliono ottenere ottimi risultati e minimizzare i problemi post-intervento.

Un conto è rimettere un solo dente e un altro è rimetterli tutti, e riprogettare una bocca completa con l’ausilio di materiali artificiali è sicuramente un’operazione che dovrebbe essere svolta solo da un’equipe medica altamente specializzata, supportata da tecnologia di alto livello e con un notevole numero di interventi di successo alle spalle. Questo tipo di intervento necessita di uno staff capace di lavorare all’unisono per individuare il punto migliore nel quale posizionare gli impianti, con una precisione millimetrica che consenta poi di supportare e distribuire uniformemente i carichi meccanico masticatori, ma che tenga anche conto della morfologia ossea del paziente e della forza che questi sviluppa durante la masticazione, il tutto senza mai perdere di vista la funzione estetica.

Per raggiungere questo importante traguardo è fondamentale porre la massima attenzione nella scelta della clinica dentale, evitando di affidarsi al primo dentista che capita o di cedere alla tentazione di farsi rifare i denti dall’amico dentista che promette di fargli un prezzo di favore. Quando parliamo della propria salute, nessuno è disposto ad affidarsi a un dentista che propone solo gli interventi che è in grado di fare, senza tenere conto di quelli che sarebbero invece i più adeguati alle esigenze del paziente.

Tornando alla necessità di sopperire alla totale mancanza di denti in un paziente edentulo, le tecniche attualmente disponibili prevedono un impianto dentale, nel quale l’assenza di ogni dente naturale viene risolta con un singolo impianto, o la tecnica All-on, che può prevedere un numero variabile di impianti per arcata. Il primo trattamento richiede costi maggiori e può non essere indicato per tutti i pazienti. L’impianto dentale prevede infatti l’inserimento di una vite endossea, un abutment e una protesi per sopperire a ogni dente, e di conseguenza necessita di una quantità di gengiva sufficiente a supportare numerosi impianti, oltre a richiedere tempi più lunghi e un costo decisamente maggiore.

La tecnica All-on invece consente di riavere l’arcata completa utilizzando solo un numero limitato di impianti, che possono essere compresi tra 4 e 8, e che hanno il compito di sostenere la protesi dentaria. In base al numero di impianti possiamo avere una soluzione All-on-4, All-on-6 o All-on-8. Quando si preferisce una all’altra e perché?

Tecnica All-on-4, una soluzione veloce per una protesi a carico immediato

Si tratta senza dubbio della soluzione più facile (e più economica) per riacquistare la completa funzionalità masticatoria. In questo caso vengono inseriti 4 impianti per ogni arcata sui quali viene successivamente avvitata la protesi fissa. Tecnicamente è l’intervento più semplice, grazie anche al numero limitato di viti endosee, ma presenta alcune controindicazioni. Innanzitutto proprio il numero limitato di impianti obbliga all’utilizzo di una protesi fissa leggera (in resina), precludendo al paziente la possibilità di avere una protesi in ceramica o zirconio, più pesante ma decisamente migliore sotto il profilo estetico e funzionale.

Con questa tecnica possiamo avere una protesi più corta (max 10 elementi per arcata), che non prevede i denti posteriori solitamente destinati alla masticazione.

La protesi leggera che viene montata in questo tipo di trattamento consente di avere un impianto a carico immediato, che però sarà destinato a una durata minore nel tempo. In genere questo trattamento viene indicato a pazienti di età superiore ai 65 anni, anche perché la forza masticatoria che sviluppa un paziente giovane potrebbe portare a una rapida usura.

Potrebbe però rappresentare un perfetto compromesso per quei pazienti che, avendo un’atrofia ossea molto grave, non intendono sottoporsi a intervento di chirurgia rigenerativa dell’osso o all’implantologia zigomatica.

All-on-6, il miglior compromesso tra le tecniche All-on

Con sei impianti per arcata che sostengono la protesi fissa, la All-on-Six si presenta come il miglior compromesso per tutti quei pazienti che vogliono poter contare su una protesi fissa duratura ma non vogliono o non possono affrontare le tempistiche più lunghe previste dalla All-on-8, oppure hanno una quantità media di osso e non vogliono doversi sottoporre a un intervento di chirurgia rigenerativa ossea per raggiungere la quantità necessaria a supportare otto elementi.

Con la All-on-6 è possibile avere una protesi fissa più lunga, e arrivare fino a 12 denti per arcata. Con sei impianti si ha un maggior spazio di manovra per quanto riguarda i materiali, ed è possibile scegliere anche una protesi in zirconio o in ceramica.

Anche il risultato estetico è notevolmente migliore rispetto alla All-on-Four.

All-on-8, il top delle protesi fisse

Potremmo definirlo il top di gamma dell’odontoiatria moderna, anche se i costi decisamente maggiori e la necessità di una quantità di osso mandibolare e mascellare “importante” è fondamentale. Stiamo parlando della tecnica All-on-8, ovvero quella che prevede l’inserimento di otto impianti dentali sui quali viene poi avvitata la protesi definitiva.

Questa tecnica permette di avere una nuova arcata dentale completa, con tutti gli elementi dentali necessari a una corretta distribuzione dei carichi meccanico-masticatori. Con questa soluzione si potrà scegliere qualsiasi tipo di materiale protesico e avere un impianto destinato a durare anche tutta la vita, a patto che il paziente metta in atto una corretta igiene orale. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che questa tecnica può richiedere una chirurgia rigenerativa dell’osso e prevede tempi di recupero post-operatorio più lunghi, oltre che, ovviamente, costi maggiori per il paziente.

Conclusioni, meglio la All-on-4, la All-on-6 o la All-on-8?

Ovviamente è impossibile dire quale delle tre tecniche All-on sia la migliore, poiché ogni paziente ha una storia ed esigenze diverse. Possiamo però affermare che la All-on-Six è un ottimo compromesso quando si vuole avere una protesi fissa destinata a durare a lungo senza doversi sottoporre a intervento di rigenerazione ossea. Offre ampi margini di stabilità e affidabilità e costa meno di un impianto fisso All-on-8.

Spetterà tuttavia al medico dentista valutare le esigenze e le situazioni, e proporre al paziente la miglior soluzione per il suo caso.

Come anticipato è importante rivolgersi a cliniche dentali nelle quali opera uno staff medico altamente specializzato, e che vantano lunga esperienza. Sappiamo bene che un intervento di questo tipo comporta costi generalmente elevati, e che l’esigenza di risparmiare potrebbe indurre a scegliere cliniche non adeguatamente strutturate, ma siamo anche convinti che quando parliamo di salute, non possiamo certo correre rischi. Fortunatamente esiste la possibilità di risparmiare anche sull’All-on e sugli impianti dentali in genere, senza mai rinunciare alla sicurezza. Grazie ai dentisti Albania è possibile avere ogni tipo di trattamento dei denti a costi molto inferiori di quelli praticati nel nostro Paese.

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