Odontoiatria conservativa: di cosa si tratta e perché è importante?

  • Home
  • Implantologia
  • Odontoiatria conservativa: di cosa si tratta e perché è importante?

Sentiamo spesso parlare di odontoiatria conservativa, una pratica rivolta a ricostituire la funzionalità e l’estetica di un dente “compromesso”. Ma in cosa consiste e perché è così importante?

Cos’è l’ortodonzia conservativa

Come si può facilmente dedurre dal termine, questa branchia dell’ortodonzia mira a “salvare” un dente danneggiato. Le cause che possono aver portato al danno del dente sono molteplici, e l’ortodonzia conservativa può andare a correggere i danni causati ad esempio da una carie, ma anche quelli di un dente scheggiato o rotto a seguito di un evento traumatico.

Di conseguenza può prevedere l’otturazione del dente o la ricostruzione delle parti mancanti.

Quali sono i vantaggi dell’ortodonzia conservativa?

Il vantaggio principale di questa tecnica odontoiatrica è sicuramente quello di consentire al paziente di conservare integri i propri denti naturali, consentendo anche a quelli danneggiati di recuperare le proprie funzioni masticatorie prima che il danno renda necessaria la devitalizzazione o, peggio ancora, l’estrazione.  

Questa particolare branchia dell’ortodonzia interessa persone di tutte le età, visto che in particolare le carie possono colpire anche pazienti piccoli, e le fratture di parti del dente possono derivare non solo da processi cariogeni ma anche da traumi accidentali.

Possiamo quindi riassumere dicendo che l’ortodonzia conservativa serve a curare un dente cariato o ricostruirne uno danneggiato, consentendo di recuperare non solo una funzione masticatoria ottimale, ma anche un bel sorriso.

Il fattore estetico è infatti un altro grande vantaggio garantito dall’ortodonzia conservativa. Soprattutto nel caso in cui il danno interessi un dente ben visibile quando il paziente parla o sorride, è importante riuscire a recuperarlo intervenendo con materiali che evitino alterazioni nella forma e nel colore, per garantire così al paziente un’estetica del sorriso impeccabile.

Vi sono però casi in cui l’ortodonzia conservativa non è sufficiente per mantenere “in vita” il dente vero, e la devitalizzazione del dente, o l’estrazione, diventano inevitabili. In questi casi l’endodonzia può venire in aiuto per garantire il corretto recupero della funzionalità masticatoria e fonetica al paziente.

Ortodonzia conservativa ed endodonzia, quale rapporto?

Molto spesso sentiamo usare questi due termini come sinonimi tra loro, ma non è proprio così, anche se possiamo dire che in genere si tratta di due facce della stessa medaglia, strettamente correlate tra loro.

Ma cos’è l’endodonzia e quale rapporto ha con l’ortodonzia conservativa? L’endodonzia comprende tutti quegli interventi che interessano i tessuti interni del dente, l’endodonto appunto, ovvero la polpa dentale nella quale si trovano nervi, cellule e vasi del dente stesso.

Prendiamo ad esempio una carie, che inizia dallo smalto esterno e si estende quando i batteri penetrano gradualmente nella parte interna del dente. Qualora batteri e tossine riescano ad arrivare alle cellule interne, il solo modo per curare la carie prima di dover procedere all’estrazione del dente è dato dalla cura endodontica.

Vi sono però casi in cui l’ortodonzia conservativa non è sufficiente per mantenere “in vita” il dente vero, e l’estrazione diventa inevitabile. In questi casi è opportuno prevedere un intervento di ponte o impianto dentale che possa garantire il corretto recupero della funzionalità masticatoria e fonetica al paziente.

Il nostro sito racchiude i migliori dentisti presenti in Albania specializzati in odontoiatria, prenota subito un consulto gratuito

Leave a Comment