Otturazione dentale

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Otturazione dente, quando è necessaria e come si fa?

L’otturazione dentale, comunemente definita anche riempimento dentale, è la procedura utilizzata dai dentisti per restaurare un dente colpito da carie. Con questa tecnica odontoiatrica si provvede a ripristinare la normale funzionalità del dente. Il processo prevede tre diverse fasi: in primo luogo il medico dentista provvederà a rimuovere la carie, per poi procedere con la disinfezione accurata della zona, e al successivo riempimento delle fessure e dei canalicoli che i batteri hanno provocato nel dente, dopo aver perforato smalto e dentina.

L’otturazione avrà quindi una duplice funzione, visto che non solo servirà a rimuovere la carie, ma anche a ridare al dente la sua struttura originaria, ripristinandone morfologie e integrità. Oltre ad alleviare il mal di denti, si rivelerà utilissima per prevenire ulteriori processi cariogeni. L’otturazione dente si rende necessaria anche in presenza di denti rotti o gravemente scheggiati. In questo caso, pur non avendo necessità di rimuovere una carie, si avrà bisogno di otturare il canale radicolare. Tale riempimento si rivela indispensabile quando si deve procedere con la devitalizzazione del dente, e permette di riempire lo spazio lasciato vuoto dalla polpa dentale.

Quando è necessaria l’otturazione del dente?

La decisione di effettuare un’otturazione dentale piuttosto che un trattamento più invasivo spetterà al medico dentista. Sarà lui a stabilire se il danno prodotto richiede una semplice otturazione, o piuttosto un trattamento pi complesso.

In genere possiamo dire che una carie di piccole dimensioni può facilmente essere curata con una seduta della durata di circa 20/25 minuti, mentre nel caso in cui il processo cariogeno si presentasse più grave e vi fosse necessità di devitalizzare o estrarre il dente per rimediare a una carie che si è spinta più in profondità e che ha invaso la polpa dentale si dovrà ricorrere a procedure più invasive.

Come viene fatta l’otturazione dente?

Il primo step prevede una visita del dentista, che valuterà l’entità del danno prodotto dalla carie (eventualmente avvalendosi di una radiografia della bocca). Una volta stabilito se una semplice otturazione dentale può essere sufficiente a ripristinare le normali funzionalità del dente, il medico rivolgerà al paziente tutte quelle domande utili a conoscere eventuali allergie (come quella al nichel o al lattice), e le terapie in atto. Il paziente dovrebbe comunicare al dentista anche tutti quei farmaci OTC che vengono dati senza ricetta.

L’otturazione avviene in anestesia locale e non è particolarmente dolorosa. Dopo aver anestetizzato la zona della bocca in cui si trova il dente cariato, il dentista attenderà qualche minuto, per dar modo all’anestetico di “addormentare” completamente il dente. A quel punto provvederà a eliminare la carie tagliando il dente con speciali frese, per poi richiudere il solco creato riempiendolo con una speciale resina o amalgama. A distanza di poche ore dall’intervento sarà possibile riprendere la normale masticazione.

Meglio un composto in resina o l’amalgama?

Uno dei principali dubbi che potrebbe assalire il paziente riguarda l’impasto utilizzato per riempire il solco. Abbiamo accennato a due possibili composti, che vedono la resina e l’amalgama. Quale dei due è preferibile? L’amalgama è n composto di mercurio, argento, rame, stagno e altri metalli, che, sebbene molto utilizzata in passato, è stata recentemente messa da parte. I motivi sono da ricercare nell’effetto estetico decisamente poco invitante, in quanto lascia sul dente trattato una colorazione scura e metallica ben visibile.

La resina è ad oggi il materiale più ampiamente utilizzato per curare la carie dei denti. Questa pratica è conosciuta anche con il nome di “otturazione bianca”, proprio per evidenziare la principale differenza che questo composito dona esteticamente al dente trattato. Scegliendo un’otturazione dentale con resina è anche possibile riprodurre fedelmente il colore dello smalto degli altri denti, così da renderla praticamente invisibile.

Non vi sono invece differenze tra i due “impasti” pr quanto riguarda la resistenza e la durata. Entrambi assicurano ottimi risultati destinati a una lunga durata nel tempo.

Come recuperare un dente danneggiato quando non basta l’otturazione?

Un metodo di riparazione dentale prevede l’impiego degli intarsi. Pur non rientrando tecnicamente tra le otturazioni, questo metodo è largamente diffuso e impiegato nel caso di ricostruzione dentale con denti danneggiati. Possono essere eseguiti per rimediare ai danni che non troverebbero rimedio in una semplice eliminazione della carie e ripristino del dente con gli appositi composti, ma anche per sostituire una precedente otturazione in amalgama.  

Esistono diversi tipi di intarsi, e quelli più comunemente usati sono:
  • Intarsi in oro o altri metalli
  • intarsi in compositp
  • intarsi in ceramica

Può anche accadere che il danno sia tale da rendere necessario un intervento di ripristino che non preveda l’otturazione o gli intarsi. In questi casi spesso il dentista ricorre all’applicazione di una capsula, o corona artificiale, che imita la parte del dente sporgente dall’alveolo.

Quando invece il dente è irrimediabilmente compromesso, la sola soluzione possibile sarà l’estrazione. Una volta rimosso il dente malato, sarà poi possibile sostituirlo con un ponte dentale o con un impianto dentale.

Il caso più classico in cui il dentista decide di procedere con l’otturazione è quello della carie. Un dente cariato necessita della rimozione della parte “malata” e questo intervento lascia inevitabilmente un vuoto che deve essere riempito e coperto, per evitare che il paziente provi dolore o possa sviluppare nuove carie.

L’otturazione del dente può rendersi necessaria anche in presenza di denti rotti o scheggiati.

Una volta eliminata la carie il medico dentista procede al modellamento della parte di dente che dovrà ospitare l’otturazione, così da creare lo spazio necessario e impedire che in futuro l’otturazione possa muoversi, dopodiché provvederà a disinfettare la parte e sigillarla con il materiale prescelto.  

Il materiale utilizzato per l’otturazione è uno degli elementi chiave per la buona riuscita dell’operazione. Un tempo erano molto diffuse le otturazioni con amalgama di mercurio e altri metalli, come ad esempio il rame, lo stagno o l’argento, o addirittura le più pregiate otturazioni in oro. Con l’avvento di nuove tecnologie si è passati a otturazioni metal free, che risultano indubbiamente più salutari ed esteticamente migliori.

Tra i materiali più utilizzati oggi per l’otturazione dente troviamo la ceramica e il composito, formato da resine. L’otturazione in composito o in ceramica, come anticipato, è esteticamente più gradevole e, poiché viene realizzata nello stesso colore dei denti, risulta completamente invisibile e non “deturpa” il sorriso del paziente

Vi sono casi in cui l’otturazione non basta per rimediare a un dente cariato. Si tratta nello specifico del caso in cui la carie si presenta molto estesa, o ha aggredito il dente in profondità. In questi casi sarà necessario procedere con la devitalizzazione del dente oppure, nell’ipotesi più grave, con la sua rimozione.

Ci sono persone alle quali qualsiasi tipo di intervento odontoiatrico mette ansia e paura. Tuttavia anche i soggetti più “timorosi” possono stare tranquilli, visto che l’otturazione del dente, così come la rimozione della carie che la precede, vengono eseguite in anestesia locale e non causano alcun dolore al paziente.

Nelle ore e nei giorni immediatamente successivi all’otturazione, sarà necessario prendere alcune precauzioni per evitare che salti, soprattutto nel momento in cui mangiamo. Sebbene non vi siano elenchi che vietano determinati alimenti, sarebbe opportuno evitare quelli troppo duri o gommosi, per non causare una eccessiva tensione del dente curato, che per qualche tempo sarà più sensibile. Per questo motivo sarebbe consigliabile anche evitare cibi troppo caldi o troppo freddi.

Cosa accade quando un’otturazione salta o si rompe? Se l’impasto utilizzato per riempire la cavità del dente si stacca è necessario recarsi prima possibile dal proprio dentista di fiducia. Questo inconveniente causa nel dente una cavità, che può diventare facilmente preda di batteri.

I costi dell’otturazione dente possono variare in base al tipo di materiale impiegato, al tipo di intervento e all’odontoiatra prescelto. Una semplice seduta dal dentista sarà sufficiente a fornire un preventivo personalizzato per questa tipologia di intervento odontoiatrico.